ECOBONUS 2015: Si fa presto a dire “voglio ristrutturare casa”
Ma poi bisogna fare i conti col portafogli. E pure con la legge. Per fortuna l’articolo 8 della Legge di Stabilità 2015 ha previsto la conferma per un altro anno della detrazione Irpef o Ires Ecobonus al 65% per le ristrutturazioni edilizie e gli interventi di risparmio energetico, e al 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, sempre se la spesa sia stata effettuata a seguito di interventi di ristrutturazione.
L’agevolazione fiscale del 65% spetta per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2015, mentre per quelle effettuate fino al 5 giugno 2012 spetta una detrazione pari al 55%. E comunque se vuoi rinnovare casa sbrigati: hai tempo fino al 31 dicembre 2015 per usufruire della detrazione, valida anche per le spese sostenute per gli interventi sulle parti comuni condominiali, dopodiché si tornerà al tasso ordinario del 36%.
Quindi, mettiamo che hai deciso di ristrutturare casae di migliorare e mantenere il calore all’interno della struttura (ad esempio con un sistema di riscaldamento a pavimento, oppure installando nuove finestre e infissi, oppure procedendo alla coibentazione (magari con un termocapotto), oppure di installare pannelli fotovoltaici: in definitiva tutti gli interventi volti a contenere lo spreco e a massimizzare l’efficienza energetica sono detraibili. Per cui tira un sospiro di sollievo, e nel preventivo per i lavori di casa, inserisci questa voce di risparmio. Ovviamente tieni presente che esistono dei limiti di spesa che per gli interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti è pari a 100.000 euro; per quelli su pareti, finestre e infissi è di 60.000 euro; il costo per l’installazione di pannelli solari non deve superare i 60.000 euro; e nel caso di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale il range sta nei 30.000 euro.
Hai timori perché è vero che hai deciso di realizzare degli interventi di risparmio energetico, ma è vero pure che la casa è proprietà dei tuoi genitori (che vivono con te) e non tua? Tranquillo! La detrazione Ecobonus ammontante al 65% spetta anche ai familiari conviventi del soggetto che detiene o possiede l’immobile, oltre che: ai titolari di partita IVA esercenti arti e professioni; alle società di persone e società di capitali (a cui spetta la detrazione Ecobonus sull’IRES); ad associazioni tra professionisti; a Enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.
Adesso però ascolta bene, e magari prendi carta e penna, perché per avere la detrazione per gli interventi effettuati vanno fatti un po’ di calcoli: bisogna dividere il totale in quote di pari importo da scaricare con la dichiarazione dei redditi, quindi tramite modello 730 o Unico (il numero delle quote da scaricare sono al massimo 10, quindi da dividere in 10 dichiarazione dei redditi). A questo vanno aggiunti i documenti: la certificazione energetica dell’edificio; la scheda informativa degli interventi realizzati; l’attestazione di corrispondenza dell’intervento ai requisiti indicati dalla legge: il tutto va spedito all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori esclusivamente per via telematica.
Un’altra cosa devi tenere a mente: ai fini del riconoscimento dell’agevolazione fiscale, occorre che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale (le imprese invece posso pagare come vogliono!). Quindi, nel momento in cui dovrai pagare, ricordati che queste sono le modalità consentite. E ricordati pure di conservare l’asseverazione (certificazione) del tecnico abilitato; la dimostrazione dell’avvenuta trasmissione della documentazione all’ENEA; fatture e ricevute fiscali; ricevuta dei bonifici effettuati; la loro dichiarazione di consenso all’intervento (visto che la casa è intestata ai tuoi genitori); se c’è da intervenire sulle parti comuni condominiali la copia della delibera assembleare e la tabella millesimale di ripartizione delle spese. E basta così. Anzi no, dimenticavo, è necessaria anche l’iscrizione al catasto dell’immobile o la richiesta di accatastamento, oppure, copia F24 IMU eventualmente dovuta. Tutto questo perché, ti chiederai: beh, l’Agenzia delle Entrate è in agguato!!!
Se un po’ ti sei scoraggiato dopo questa sfilza di documenti e incombenze, sappi però che due cose buone il Ddl di Stabilità le ha inserite: la prima è che il bonus mobili 2015 non dipende più dall’importo dei lavori di ristrutturazione, e la seconda è che è stato abolito l’obbligo per i contribuenti di inviare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate qualora i lavori si protraggano per più di un anno.
Per qualsiasi informazione su ecobonus 2015 contattaci!
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