Vi sarà sicuramente capitato di leggere gli annunci con le quali varie agenzie immobiliari tappezzano le nostre strade. Ebbene sempre più spesso (anche perché in base alle nuove normative è diventato obbligatorio) viene indicata la classe energetica dell’immobile o dell’appartamento. Perché è utile saperla? Ebbene, oltre che per l’obbligo di legge suddetto, conoscere la classe energetica di una casa consente di intervenire sulle spese oltre che migliorare la qualità di vita. Consente di capire gli interventi da adottare per migliorare l’efficienza energetica e ridurre gli sprechi che gravano sulla bolletta di luce e gas. Anche in caso di una decisione di vendita del proprio immobile sarà necessario conoscerla. Ma come si calcola?

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La classificazione energetica di un edificio è identificata con le lettere A+, A, B, C, D, E, F, G, che sono assegnate in base al fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento invernale, espresso in kilowatt annui per metro quadro di superficie utile o per metro cubo di volume. L’attribuzione della classe energetica alla vostra abitazione dipende da numerosi fattori, uno forse a voi poco noto è la zona climatica di appartenenza. Ad esempio, l’Italia è stata suddivisa in 6 aree utili e l’unità di misura utilizzata è il cosiddetto “Grado-Giorno” (GG), che corrisponde alla somma (riferita al periodo di funzionamento dell’impianto di climatizzazione invernale) delle differenze giornaliere tra la temperatura media esterna e la temperatura ambiente di 20 gradi. Più è alto il valore dei GG, più il clima è rigido e, quindi, più elevato tende a essere l’indice di prestazione energetica (EPI) di un edificio. Tra gli altri elementi che consentono di comprendere la classe energetica cui appartiene la vostra casa figurano: la tipologia del riscaldamento presente, i materiali utilizzati per pareti, serramenti e pavimenti (sia interni che esterni all’edificio). Quindi, per calcolarla della propria casa, la prima cosa da fare sarà prendere le bollette e determinare il consumo annuo in metri cubi di gas metano per il riscaldamento invernale. Una volta individuato questo valore, occorre moltiplicarlo per 8,3 per ottenere il consumo annuo (espresso in kilowatt termici). Infine, si divide tale consumo per i metri quadri di superficie utile dell’abitazione, ricavando in questo modo il consumo annuo per metri quadrati per il riscaldamento invernale (anch’esso espresso in kilowatt termici).

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Gli edifici di nuova costruzione e quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, devono essere dotati di un Attestato di Prestazione Energetica prima del rilascio del Certificato di Agibilità: il documento deve essere rilasciato dal costruttore se si tratta di un nuovo edificio, oppure dal proprietario dell’immobile se si tratta di edifici pre-esistenti. La validità temporale massima è di 10 anni a partire dal suo rilascio e il documento deve essere aggiornato a ogni intervento di ristrutturazione o riqualificazione che modifichi la classe energetica dell’edificio o dell’unità immobiliare. E, come accennavamo all’inizio, il nuovo comma 3-bis (art.6) stabilisce che “l’attestato di prestazione energetica deve essere allegato al contratto di vendita, agli atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito o ai nuovi contratti di locazione, pena la nullità degli stessi contratti.”

Ad ogni modo esistono oggi numerosi siti che attraverso la compilazione di un semplice form posso aiutarci a calcolare la classe energetica della nostra casa, o comunque degli esperti che possono aiutarci con questa nuova incombenza.

Per qualsiasi informazione su come riconoscere la classe energetica della propria casa contattaci!

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